Abbiamo motivo di presentare i nostri dubbi in merito all’intervento di disinfestazione adulticida zanzara “West Nile” previsto per questa notte nei comuni di Pagnacco, Povoletto, Reana del Rojale, Tavagnacco, Tricesimo e Udine Nord.
Riportiamo quanto esposto dal Professor Zamburlini sull’impatto igienico e ambientale dei piretroidi, cui appartiene la Cipermetrina, prodotto che verrà utilizzato questa sera:
“Non va dimenticato che i piretroidi – benché spesso utilizzati con molta disinvoltura – possono essere dannosi se ingeriti (ad es. nel caso finiscano negli orti domestici) o inalati, e provocare allergie in persone sensibili sia fra la popolazione, sia fra gli applicatori professionali (U.S. E.P.A., 2007). Il trattamento dovrà, quindi, essere eseguito rispettando scrupolosamente tutte le procedure operative di sicurezza, sia personali (adozione DPI), sia relative all’area trattata; in particolare va garantita l’assenza di persone ed evitato che l’insetticida possa contaminare prodotti destinati al consumo umano (ortaggi, frutta, ecc.) e animale, oggetti manipolabili, panni stesi ad asciugare, ecc. Per questo elementare motivo – e qui ci si rivolge soprattutto agli amministratori e ai tecnici pubblici – non sono garantite le condizioni minime di sicurezza igienico-sanitaria quando l’insetticida viene indiscriminatamente spruzzato dalle strade verso le aree private, come nei trattamenti urbani più o meno generalizzati. Questi ultimi, inoltre, risultano estremamente inefficienti data l’impossibilità di trattare selettivamente le “superfici sensibili” (la bassa vegetazione) e di controllare il dosaggio realmente applicato (per la presenza di ostacoli, ecc.), cosa che comporta un enorme e dannoso spreco di insetticida. Simili trattamenti su vaste aree hanno anche pesanti effetti nocivi sulla fauna utile (insetti impollinatori, ecc.) o innocua (farfalle, libellule, cicale, ecc.) e possono portare, se ripetuti, alla comparsa di fenomeni di resistenza di altri insetti nocivi. Per il loro elevato impatto igienico e ambientale, possono trovare giustificazione solo in situazioni di grave allarme sanitario (es. situazioni epidemiche).
Renato Zamburlini Dipartimento di Biologia e Protezione delle Piante Università di Udine
Basandoci sulle parole dell’esperto, desideriamo porre l’attenzione sulla necessità di un provvedimento simile in rapporto ai rischi e ai danni che comporta e sulla definizione di “grave allarme sanitario” da lui stesso presentata come unica situazione in cui si rende giustificabile quanto accadrà. Riteniamo la misura che è stata decisa sproporzionata, oltre che poco efficace, rispetto al reale rischio imposto dalla situazione, per quattro motivi fondamentali:
1. Il rischio in questione è rappresentato da una zanzara portatrice del virus West Nile, malattia che, come riporta lo stesso Istituto Superiore di Sanità, nella maggior parte dei casi è totalmente asintomatica! Ancora, è letale solamente in 1 caso su mille. (approssimabile alla letalità dell’influenza stagionale https://www.epicentro.iss.it/westnile); ciò nonostante, il West Nile è compreso tra le arbovirosi nel “Piano Nazionale di prevenzione, sorveglianza e risposta alle Arbovirosi (PNA) 2020-2025” e viene inserito tra gli “eventi che potrebbero costituire un’emergenza di sanità pubblica internazionale” nel Regolamento sanitario internazionale, risalente addirittura al 2005
2. La tossicità della cipermetrina che, a differenza di come si lasciano interpretare le comunicazioni comunali e regionali, può permanere fino a 8 settimane nel suolo e che rappresenta un insetticida appunto PERSISTENTE e NON SELETTIVO, quindi letale anche per la fauna utile e innocua. Insistiamo su come la cipermetrina sia tra gli insetticidi pericolosi per gli insetti impollinatori e le api, la cui popolazione è già drasticamente in declino, per cui diversi fronti si stanno battendo per ottenerne il bando a livello europeo, Green peace per prima
3. La scarsa efficacia delle modalità di trattamento per raggiungere l’obiettivo in questione, come sottolineato dal dott, Zamburlini
4. Affermare che “Il trattamento verrà effettuato nel rispetto delle garanzie ambientali e animali, non ultimo ottemperando la distanza di 300 metri dagli apiari e dalle attività zootecniche” non tiene conto non soltanto della fauna selvatica ma nemmeno degli orti privati, quindi vi sarà una estesa contaminazione di suoli destinati alla coltivazione e di prodotti alimentari, anche biologici, per i quali non vi è la minima attenzione”.
Come Studenti contro il Green Pass di Udine, abbiamo ritenuto doveroso esporci su questo tema di attualità in primis perché riguarda direttamente la nostra salute, del nostro territorio e della sua biodiversità. Secondo, ma non meno importante, è la logica di fondo che intravediamo, di continua emergenza, con basi piuttosto discutibili, utilizzata per giustificare la soppressione di libertà, diritti e, in questo caso, anche la salute pubblica e ambientale.
Fonte:
Bravi, informazione chiara senza polemiche.
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